Controllo del centro e coppia degli alfieri: a lezione dal Wonderboy Magnus Carlsen!

Magnus Carlsen, il Mozart degli scacchi!

Magnus Carlsen, il Mozart degli scacchi!

Tutti voi conoscete ormai il fenomeno Magnus Carlsen, il ventenne che è al vertice del ranking FIDE internazionale. Un SUPER-GM dunque, la cui comprensione scacchistica è ai massimi livelli, , uno di quelli che si è immerso più in profondità in quel famoso mare in cui gli elefanti possono fare il bagno.

Questo articolo è sia una pseudo-lezione di scacchi, sia un’immaginabile espressione esclamativa del super-gm in questione di fronte a spregiudicati commenti su sue mosse in tornei importanti(dagli spingilegni di turno) che a volte si leggono  sui più svariati forum o siti; un qualcosa che suona all’incirca così:

Ehy tu, maestruncolo da 4 soldi, pensaci bene prima di giudicare le mie mosse, io a 10 anni facevo ballare la salsa a quelli che avevano all’incirca il tuo elo! 😀

Questo commento ironico per far capire che noi giocatori amatoriali, semplici appassionati, o anche agonisti da 2300-2400 punti elo, non immaginiamo lontanamente la comprensione strategico-posizionale di un super-GM, non  immaginiamo come egli possa essere preparato sulle aperture, non immaginiamo la sua capacità di calcolo e tecnica dei finali.

Spesso sento commenti del tipo:” i super-gm sono nati con quel talento, non possono essere presi da esempio su un percorso di miglioramento scacchistico da imitare”. Ciò è in parte vero, ma pensate un attimo che Carlsen a 8 anni aveva un elo inferiore a 1.000 punti e avrebbe perso con facilità da molti attuali bambini italiani. Egli non è diventato un forte giocatore dall’oggi al domani, ma ha studiato molti libri, giocato molti tornei e perso molte partite prima di raggiungere la forza di un maestro.

Egli però aveva una memoria eccezionale, a 5 anni conosceva  le bandiere, la popolazione, l’estenzione , le capitali di tutte le nazioni del mondo.

Il padre, giocatore di club, provò a iniziarlo agli scacchi, ma non ci fu modo di farlo appassionare, preferiva casomai le costruzioni con i lego, in cui era molto bravo. Poi però, a 8 anni qualcosa cambiò, incominciò ad appassionarsi al gioco, a sedersi a tavolino e a muovere i pezzi per conto suo, per capirne le interazioni, per trovare delle possibili combinazioni.

Venne successivamente seguito da Hansen Torbjorn Ringdal, che allora, come potete voi stesso vedere dal suo progresso ELO, era un giovane maestro. Questi notò subito il talento di Magnus e per vari mesi lo allenò su molte sfaccettature del gioco. Successivamente si rivolse all’amico GM Agdestein Simen, il famoso calciatore-scacchista(uno dei migliori giocatori e trainer norvegesi), per dirgli di seguirlo, in quanto stava diventando troppo forte per lui.

Magnus esibiva una memoria eccezionale: bastava aprire un libro che avesse letto, fargli vedere una posizione e lui immediatamente rispondeva fornendo le seguenti indicazioni: nomi dei giocatori, luogo e data della partita. E questo all’incirca quando aveva 11-12 anni.

Ma facciamo un passettino indietro, dopo questa sintetica presentazione del giocatore che giova a chi non conosceva affatto questo talento del nobil giuoco.

Siamo al 30 ottobre del 2000 a Bad Wiessee , Magnus non ha ancora 10 anni, che avrebbe compiuto a fine novembre. La partita in questione lo vede contrapposto col nero a Guenter Kaiser, un giocatore di elo pari a 2095, insomma un buon CM per capirci. Vediamo come Magnus già all’epoca padroneggiava i concetti strategico-posizionali fondamentali,  nozioni di mediogioco riguardanti l’attività dei pezzi, l’attacco al re, il controllo del centro.

Sfruttiamo adesso il sensazionale sito Chessgames.com, una miniera di partite, e raggiungiamo la seguente:

Guenter-Carlsen

Scorrete piano le mosse e cercate di capire le intenzioni di ognuna, di seguito vado a riportare le posizioni chiave, senza troppe pretese di essere esaustivo: non ho il  tempo per un’analisi completa, e poi serve a voi da stimolo per cercare di immergervi nel match e provare le alternative che più vi sembrano opportune, dopotutto è così che si migliora ;-).

 

Difesa Pirc, variante classica

Difesa Pirc, variante classica

SI è rientarti in una Pirc dunque: come potete vedere Magnus opta per un controllo del centro, finachettando l’alfiere in g7 e arroccando corto per mettere al sicuro il proprio monarca. E’ pronto a spingere in e5(come farà), o in c5; le mosse più giocate sono anche Ag4 e c6.

Per quanto riguarda il bianco notate lo sviluppo dei pezzi e l’occupazione del centro, i colori servono proprio a far capire ciò.

Con la 12esima mossa potete vedere come Magnus attacchi un pezzo nemico attivando il suo alfiere campo scuro :

 

Attivazione alfiere campo scuro

Attivazione alfiere campo scuro

E dopo la 15esima mosa del nero dove è andato a finire il poderoso centro del bianco??? 😀

 

Dove è andato a finire il centro del bianco?

Dove è andato a finire il centro del bianco?

Scorriamo altre 5 mosse e giungiamo alla 20esima, posizione chiave del match:

 

Controllo del centro e coppia di missili

Controllo del centro e coppia di missili

Ecco che Magnus ci dà una lezione su cosa significhi controllare il centro e su cosa significhi avere una tagliente coppia di alfieri che sferza la scacchiera!!! Ha solamente 9 anni, ma padroneggia già i concetti di mediogioco che governano le scelte di mediogioco.

Il bianco è stato leggermente impreciso, come è normale che sia in media il gioco di un candidato maestro, ma badate bene, non ha commesso errori grossolani: poteva scegliere delle varianti che di certo lo avrebbero portato in acque migliori di queste, ma diciamo che il merito è anche di Magnus.

Altra posizione chiave dopo la 28esima mossa: Magnus sfruttando le imprecisioni tattiche del rivale prende due pezzi leggeri per una torre: il bianco ha partita praticamente persa:

 

Due pezzi per una torre e suvvia a scovare il monarca: fanti siete pronti?

Magnus converte il vantaggio posizionale in vantaggio materiale: due pezzi per una torre e suvvia a scovare il monarca:! Fanti siete pronti?

Dopo meno di 10 mosse il bianco abbandona: guardate la debolezza della casa e3, guardate come Magnus abbia scassinato la protezione del re:

 

La resa dei conti

La resa dei conti

Non ancora 10 anni e un gioco da maestro! Scusate se non sono stato esaustivo nelle analisi, ma come ripeto, questo è una sorte di pseudo-lezione che ci fa capire come alcuni giocatori siano ormai anni-luce lontani,scacchisticamente parlando, dalle nostre idee sulla scacchiera.

Magnus a 10 anni ragionava come un maestro, possedeva già molte nozioni, aveva già un suo repertorio: era debole nei finali e piano piano fece sì che questa debolezza diventasse una sua forza, come? Con studio e perseveranza e amore per il nobil giuoco.

PEnso che dopo aver letto questo articolo ci penserete due volte prima di giudicare come debole o priva di senso una mossa di un qualsiasi Super-GM: di certo capita anche a loro di fare errori, ma ricordiamo che la loro compresione scacchistica è anni luce lontana dalla nostra(a meno che non siamo anche noi GM e incominciamo a capirci qualcosina :-D).

Ne approfitto per ricordarvi un concetto che forse molti danno anche per scontato: gli scacchi al contrario di molti altri sport, richiedono una grande conoscenza per poter solamente gustare un match. Si può essere degli scarponi  e deliziarsi comunque della tecnica sopraffina di Lionel Messi palla al piede, ma non si può apprezzare davvero una partita di scacchi se non si ha un gran bagaglio di concetti sul gioco.

Spero che abbiate potuto apprezzare questa toccata e fuga su quello che è uno dei maggiori geni scacchistici dell’ultima generazione, Wonderboy Magnus Carlsen!

FONTI:”Wonderboy, How Magnus Carlsen become the youngest Grandmaster in the world”, “Wikipedia”, “Chessgames”, “Chessbase”.

 

 

Una Risposta

  1. per essere il migliore devi battere i migliori. Il gioco degli scacchi m’hanno sempre incuriosito peccato che non ho mai avuto l’occasione di praticarlo e allora chissà, ormai a 39 anni suonati non sono più nei tempi giusti, sarà in un’altra vita. Non voglio dimenticare tanti auguri a Magnus Carles di cui avevo letto sulla gazzetta dello sport del 16/12/2009, la dedica iniziale è per lui. Bye alberto

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